Il richiamo dei Giovani di Confindustria: “Via ladri, ignoranti e incapaci da politica”

 “Siamo disgustati dall’idea della carica pubblica come scorciatoia per arricchirsi.Via i ladri, gli ignoranti e gli incapaci: è l’umiliazione delle coscienze civili”. Dal palco di Capri il presidente dei Giovani di Confindustria, Jacopo Morelli guarda a una nuova classe politica che “sia all’altezza” del compito e archivi la stagione degli scandali che negli ultimi tempi hanno coinvolto il Lazio e la Lombardia. “Vogliamo dei partiti che non solo selezionino meglio chi dovrà rappresentare gli italiani ma che condividano con questi, in solido, le responsabilità delle eventuali violazioni civili e patrimoniali commesse dai loro esponenti. Anche la mancata vigilanza è una colpa“, prosegue. E chi si candida a governare sarà giudicato non solo su questo, ma anche sulla capacità di “pensare e mettere al centro i giovani e il loro lavoro”. “Chi lavora – aggiunge – non è più disposto a sostenere oltre, con le proprie tasse e la propria fatica, larghi strati parassitari che anche adesso, mentre perdiamo 2000 occupati al giorno, continuano ad erodere denaro pubblico”

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E sulla legge elettorale ribadisce: “C’e’ spazio per interventi drastici, senza ipocrisie” assieme a nuove regole interne per i partiti che solo cosi’ “potranno fare molto per recuperare quel deficit democratico, che pesa almeno quanto il deficit dei conti pubblici”.

Il presidente dei giovani imprenditori chiede poi di abbassare la pressione fiscale perché, attacca, “è una vera confisca in Italia”. Il peso delle tasse in Italia, aggiunge, toccherà il 45% del Pil, mentre il cuneo fiscale e contributivo è ormai pari al 53% e l’onere sulle imprese superiore al 68%.

“I cittadini non sono cavie”, scandisce Morelli dal palco del tradizionale convegno di Capri ribadendo la richiesta di una “prima, vera azione di politica industriale”, di quel taglio delle tasse su redditi da lavoro e di impresa che sostituisca finalmente “l’applicazione ostinata di teorie e ricette da laboratorio, politiche dimostratesi inefficaci”. Per il presidente dei giovani di Confindustria “il tempo della pazienza è finito, ora serve una politica di crescita”.

“Se chiudono le imprese dei giovani, il Paese brucia il futuro, le speranze ed il dinamismo”, ammonisce Morelli. “L’Europa è sotto pressione. Senza azioni su investimenti, produttività e competitività, la sola lotta al deficit porterà alla desertificazione industriale e alla fine dell’euro”, dice ancora Morelli, ricordando come i compiti a casa l’Italia li abbia fatti da tempo. “Il rigore è essenziale per il nostro credito internazionale, ma l’Italia ha già superato i controlli”, aggiunge. Basta rigore dunque “perché non si possono chiedere altri sacrifici a chi ha stretto i denti oltre il limite, sopratutto quando lo stesso non è stato fatto da chi vive di politica”.

La risposta del governo non è tardata ad arrivare. “L’Italia – ha scritto il premier Mario Monti in un messaggio inviato ai Giovani Imprenditori – ha fatto in questi mesi scelte difficili e introdotto riforme importanti in modo da voltare pagina rispetto ad un passato di bassa crescita ed elevato debito e contribuire ad una soluzione della crisi della zona euro”. “E’ essenziale che le giovani generazioni e, tra esse i giovani che si trovano in prima linea nel fare impresa e creare nuove opportunità – ha aggiunto -,sentano l’Unione europea come orizzonte irrinunciabile per la loro azione e si impegnino direttamente a progettarne il futuro”. Un titolo nel quale, per il presidente del Consiglio, “si ritrovano tutti i temi di fondo del dibattito attuale: la vulnerabilità della costruzione europea sotto il peso del debito sovrano e la pressione dei mercati, gli obiettivi da perseguire per uscire dalla crisi, gli strumenti di cui dobbiamo dotarci, l’intreccio tra dimensione europea e dimensione nazionale”.

 

fonte: Il richiamo dei Giovani di Confindustria: “Via ladri, ignoranti e incapaci da politica” – Adnkronos Economia.