E’ l’idea alla base della scoperta fatta da un team di scienziati dell’Imperial College di Londra che, dopo aver coperto la superficie di un pannello con tante piccole borchie, hanno creato un dispositivo capace di avere il 22% in più di efficienza energetica.
L’autore principale dello studio è Nicholas Hylton del dipartimento di Fisica dell’Imperial College, con la collaborazione di scienziati di Belgio, Cina e Giappone: “Negli ultimi anni – dice a ‘Mashable’ – sia l’efficienza che il costo dei pannelli solari commerciali sono migliorati”.
L’alluminio si è rivelato più adatto rispetto ai precedenti tentativi fatti con argento e oro, perché i metalli preziosi finivano per assorbire gran parte dell’energia prodotta dalla luce del Sole.