Filippine, persi contatti con alcuni italiani Dal Papa 150 mila $ per aiuti a popolazione

haiyan2_xin--400x300Città devastate, migliaia di morti e di sfollati che vagano alla ricerca di aiuto. È un disastro di proporzioni mai viste quello che il tifone Haiyan, il più potente che si sia mai abbattuto sulla terraferma, ha lasciato dietro di sé nelle Filippine.

Una catastrofe che col passare delle ore assume le dimensioni di un’ecatombe: il bilancio dei morti, purtroppo destinato a salire, parla di almeno 10mila vittime solo a Tacloban e di centinaia di altri in altre zone.

E c’è apprensione per alcuni connazionali di cui non si hanno ancora notizie e che i parenti in Italia non riescono a contattare. L’ambasciatore italiano nelle Filippine, Massimo Roscigno, parlando con l’Adnkronos spiega che “di alcuni sappiamo esserci probabile presenza in quelle zone ma ancora non abbiamo avuto modo di contattarli, perché i collegamenti sono interrotti, ed è difficile raggiungerli”

In tutto sono quattro milioni gli abitanti colpiti dalle devastazioni causate dal tifone. I servizi sanitari sono stati spazzati via o sono, comunque, in ginocchio. E attrezzature e farmaci cominciano a scarseggiare. Centinaia di migliaia sono le persone sfollate che stanno cercando di sopravvivere senza cibo, ripari o acqua potabile.

Ai danni si aggiunge il pericolo sciacalli. Nelle zone devastate da ieri si stanno infatti registrando saccheggi e assalti agli aiuti. Il presidente Benigno Aquino ha assicurato ai sopravvissuti che il governo sta aumentando gli aiuti e chiesto alla popolazione di cooperare e mantenere la calma. “Il governo nazionale prenderà temporaneamente il controllo su quelli locali e nominerà persone agli incarichi rimasti vacanti”, ha detto.

La comunità internazionale ha avviato una gigantesca operazione di soccorso ma le squadre intervenute hanno avuto enormi difficoltà a raggiungere le zone interessate. A peggiorare la situazione, le previsioni di un altro uragano che dovrebbe abbattersi sulle Filippine alla fine di questa settimana. “Ci sono persone morte ovunque, distruzioni enormi”, spiega il capo della Croce Rossa filippina, Richard Gordon. “E’ un caos assoluto ora, ma si spera che la situazione migliori con l’arrivo poco a poco in tutte le zone di generi di prima necessità”.

Per far fronte all’emergenza si è immediatamente attivata l’Oms, che ha inviato 4 kit di emergenza con medicine e attrezzature per coprire i bisogni sanitari di base di 120 mila persone per un mese e scorte per eseguire 400 interventi chirurgici. Sono stati anche mandati i kit per trattare 3 mila casi acuti di diarrea. Si stanno allestendo, grazie agli aiuti internazionali, numerosi ospedali da campo, mentre si cerca di indirizzare le equipe mediche dove ce n’è più bisogno e di risistemare le basi logistiche per le scorte che stanno arrivando. L’invio dei kit è stato reso possibile grazie al sostegno finanziario di numerosi partner internazionali, fra cui la Comunità europea. Viste le proporzioni del disastro, l’Oms cerca ulteriori fondi.

E per il soccorso alle popolazioni delle Filippine si è mosso anche Papa Francesco che tramite il Pontificio Consiglio ‘Cor Unum’, ha stabilito di inviare un primo contributo di 150.000 dollari . La somma stanziata dal Vaticano, come riferisce una nota, “verrà ripartita attraverso la Chiesa locale nelle regioni maggiormente toccate dalla calamità e sarà impiegata a sostegno delle opere di assistenza svolte in favore degli sfollati e degli alluvionati”. Questo contributo, si sottolinea, “vuole essere una prima e immediata espressione concreta dei sentimenti di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento del Papa, nei confronti delle persone e dei territori devastati dalle inondazioni”.

 

fonte: Filippine, persi contatti con alcuni italiani Dal Papa 150 mila $ per aiuti a popolazione – Adnkronos Esteri.