Fecondazione, il tribunale di Firenze rimanda la Legge 40 alla Consulta

La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sul divieto dell’utilizzo degli embrioni ‘sovrannumerari’ per la ricerca scientifica e sull’irrevocabilità del consenso informato della donna ai trattamenti di fecondazione assistita, due punti della legge 40. A rimandare il provvedimento all’esame della Consulta è il Tribunale di Firenze, che ha sollevato la questione di costituzionalità su questi due punti.

“Una giornata storica”, esclama Filomena Gallo, segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. Ci auguriamo che la Corte Costituzionale riaffermi quanto avevano già afferma i padri costituenti – continua – con più lungimiranza rispetto agli autori della legge 40″.

“Il giudice – spiega Gallo all’Adnkronos Salute – ha rilevato il contrasto fra l’articolo 32 della Costituzione e il divieto di revoca del consenso. Un’assurdità: la coppia deve avere la stessa possibilità di revocare il consenso informato ai trattamenti come avviene per le altre patologie. Altrimenti sarebbe un trattamento sanitario obbligatorio e non è certo quello della fecondazione assistita il campo in cui si applica. Inoltre, secondo il giudice di Firenze – prosegue – è in contrasto con la libertà di ricerca affermata dagli articolo 33 e 9 della Costituzione, il divieto di utilizzo degli embrioni in sovrannumero, non idonei a generare una gravidanza, ai fini di ricerca scientifica”. Per Gallo, dunque, “è importante che la Corte Costituzionale torni a pronunciarsi sulla legge 40, esprimendosi sui divieti ancora in vigore”.

 

 

fonte: Fecondazione, il tribunale di Firenze rimanda la Legge 40 alla Consulta – Adnkronos Cronaca.