Mennetta, 28 anni, era uno dei cinque latitanti indicati dal Viminale come quelli più pericolosi della faida di Scampia. E’ ritenuto vertice del gruppo Vanella-Grassi contrapposto alla famiglia Abete-Abbinante.
Era ricercato dal mese di agosto dello scorso anno quando a suo carico fu emessa un’ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio di Antonio Faiello e per associazione mafiosa.
Il blitz della polizia, con la quale hanno operato gli agenti del servizio centrale operativo, è scattato intorno alle 3 e mezza di notte. Gli agenti hanno accerchiato la villa situata in una zona isolata, sul cui proprietario si stanno svolgendo indagini. “Sono Mennetta Antonio. Arrestatemi. Mi arrendo” ha detto il latitante quando ha capito che non aveva più via di scampo.
L’uomo è stato trovato nella villa di Scafati insieme a due uomini, padre e figlio, il primo esponente della cosca dei ‘girati’. Si tratta di Antonio De Vita, 51 anni, e del figlio Alberto, di 24. Entrambi sono stati arrestati.
Sul posto telecamere ovunque per ‘proteggersi’ dall’eventuale arrivo della polizia o dei killer degli scissionisti. Ma gli agenti hanno aggirato il sistema sofisticato di videosorveglianza e hanno fatto irruzione. Il boss è stato ammanettato, rinchiuso in un’Alfa civetta della squadra Mobile e portato a tutta velocità nella camere di sicurezza della questura di Napoli. A ruota lo hanno seguito De Vita padre e figlio. Fino a poco prima del blitz c’erano delle vedette attorno alla villa che tenevano d’occhio tutti gli ingressi. Tutti i sistemi di ‘protezione’ allestiti a difesa del latitante sono però saltati: in dieci minuti, tanto è durata l’operazione, il boss è finito in manette.
Mennetta si nascondeva nella villa di Scafati da circa un mese. Per lui è stato un compleanno amaro visto che ieri ha compiuto 28 anni e festeggiato con champagne. Infatti nel covo sono state trovate numerose bottiglie del pregiato vino.