da WWW.INFORMAZIONE.CAMPANIA.IT
a cura di Viviana Gaggiotti
Parte questa settimana una nuova rubrica: “REplay”. Appuntamento quindicinale con le migliori pellicole da gustare.
Gli occhi delle mosche sono composti, formati da migliaia di occhi elementari, ciascuno dei quali è in una posizione fissa. Questa caratteristica permette loro di poter vedere un oggetto da diverse angolazioni contemporaneamente, come in un quadro cubista ed avere una visione globale.
Anche noi umani possiamo contare su una serie di strumenti secondari per arricchire la nostra visione del mondo. A tale proposito è interessante notare che i cambiamenti più stravolgenti, spesso, non derivano dall’osservazione di cose nuove ma di quelle quotidiane, cambiando il punto di vista.
In questo modo il cinema diventa, per noi, un’ancora di salvezza: ci permette di indossare la maschera del regista e leggere il mondo dalla sua prospettiva per ridere, imparare, alleggerirci, riflettere.
Ma l’analisi di un film non è mai completa: ciascuno di noi può elaborare in modo diverso un elemento. Perciò questa rubrica vuole costituire un angolo in cui giocare insieme. Ci troveremo di volta in volta alle prese con una sorta di puzzle da mille pezzi da ricomporre. E, come affermato dallo scrittore Georges Perec, si può guardare il pezzo di un puzzle per tre giorni di seguito credendo di sapere tutto della sua configurazione e del suo colore, senza aver fatto il minimo passo avanti: conta solo la possibilità di collegare quel pezzo ad altri pezzi.
Allora non fermiamoci alla prima impressione. Rivediamo una scena, per cogliere il particolare nascosto che si è rivelato così prezioso nel finale e che era passato inosservato all’inizio.
Nei film come nella vita premiamo, in ordine, i tasti stop, rewind, play… anzi, REplay.