L’operazione di mega-confisca, che, oltre la Sicilia, ha interessato Lombardia, Lazio e Calabria, colpisce i beni formalmente riconducibili al ‘re’ dell’eolico, l’imprenditore Vito Nicastri, 57 anni di Alcamo (Trapani). Per la Dia si tratta di una confisca senza precedenti nei confronti di un’unica persona, proprietaria di 43 società nel settore dell’eolico e del fotovoltaico.
Secondo le indagini condotte dalla Dia di Palermo, guidata dal colonnello Giuseppe D’Agata, Nicastri sarebbe stato vicino a Cosa nostra, in particolare al boss latitante Matteo Messina Denaro nel trapanese e a Salvatore e Sandro Lo Piccolo, entrambi in carcere, nel palermitano. Inoltre, fanno sapere gli inquirenti, “sono stati documentati contatti tra l’imprenditore e appartenenti alle istituzioni pubbliche che hanno agevolato i finanziamenti regionali”.