“Ci sono elementi sospetti – ha spiegato il ministro – che fra i vari disperati ci siano provenienze jiahdiste o qaediste sulla via europea che tra l’altro è uno dei metodi usati spesso: usare altri territori per il cosiddetto riposo o l’integrazione per altre attività”. Il ministro però ha sottolineato che “non so dire se è terrorismo, ma è una minaccia alla sicurezza”.
Il ministro degli Esteri ha sottolineato che “la Libia si conferma un Paese sull’orlo fallimento o comunque di grandissima fragilità, che non controlla il proprio territorio, quasi un canale aperto di traffici di esseri umani e non solo, dal Corno d’Africa, al Sahael, ma anche di siriani via Egitto”. Sulla minaccia di infiltrazioni jihadiste nei flussi migratori dalla Libia e dal Nord Africa Bonino ha sottolineato che alla riunione del Consiglio Ue degli Affari esteri a Bruxelles “abbiamo posto il problema anche in termini di sicurezza”.