Bloccate le nomine del Cda Rai alta tensione tra Fini e Schifani

E’ scontro istituzionale sull’elezione dei sette membri del Cda Rai di competenza parlamentare dopo la sostituzione tra i componenti della commissione di Vigilanza sulla Rai di Paolo Amato (Pdl) con Pasquale Viespoli (Coesione nazionale) da parte del presidente del Senato, Renato Schifani. Il senatore del Pdl aveva annunciato oggi di voler votare Flavia Nardelli.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, attacca: ”E’ vero che la questione dell’assenza dalla commissione parlamentare di Vigilanza Rai del Gruppo ‘Coesione Nazionale’ è stata posta ai presidenti delle Camere dal senatore Viespoli il 12 giugno scorso. Il 18 giugno ho risposto al senatore Viespoli e al presidente Schifani che la questione poteva trovare soluzione esclusivamente nell’ambito della quota di seggi spettante al Senato in quanto il Gruppo ‘Coesione Nazionale’ non è presente alla Camera dei deputati. Non è quindi sulla correttezza formale della sostituzione del senatore Amato che bisogna riflettere, bensì sulla tempistica della decisione del presidente Schifani”.

”Mi auguro – prosegue – che egli sentirà il dovere di chiarire perché essa sia improvvisamente maturata solo oggi, con la commissione di Vigilanza già costituitasi in seggio elettorale per eleggere i membri del CdA Rai, e dopo che, andate a vuoto le precedenti votazioni, il senatore Amato aveva pubblicamente annunciato di votare liberamente e secondo coscienza, disattendendo le indicazioni del suo Gruppo di appartenenza”.

”In base a quali elementi il presidente del Senato ha ravvisato l’urgenza di intervenire solo oggi? Forse perché era chiaro che la libertà di voto del senatore Amato avrebbe determinato un esito della votazione non gradito al Pdl? Se così fosse – ammonisce Fini – saremmo in presenza di un fatto senza precedenti e di inaudita gravità politica”.

Da parte di Schifani c’è totale “serenità e tranquillità” in merito alle decisioni odierne sulla composizione della commissione di Vigilanza Rai, perché non ha fatto altro che “far rispettare le regole, impedendo che la commissione di Vigilanza Rai compisse atti viziati da illegittimità“, si apprende da fonti della presidenza del Senato.

Dalle stesse fonti di palazzo Madama viene rilevato che lo stesso senatore Amato ha riconosciuto “l’assoluta correttezza formale delle decisioni e degli atti adottati dal presidente Schifani, che non ha fatto altro che prendere atto della rinuncia del gruppo Pdl ad un componente eccedentario, compensato dall’ingresso di un esponente del gruppo di Coesione nazionale, al fine di rispettare la legge istitutiva della commissione”. Legge istitutiva che prevede che ogni gruppo ha diritto ad essere rappresentato. Ed il gruppo Cn non lo era. E di questo, si ricorda presso la presidenza del Senato, Coesione nazionale “aveva fatto pubblica e reiterata denuncia nel corso della seduta odierna d’aula”.

Domani, a partire dalle 9, voto a oltranza per il rinnovo del Cda nella Commissione di Vigilanza Rai. Una decisione netta assunta su proposta del presidente Sergio Zavoli che ha denunciato una “situazione sul punto di diventare gravemente pregiudizievole per la difesa dei compiti e dei valori del Servizio pubblico, cui il Parlamento assegna un compito cruciale per la Nazione”.

Parole che hanno stigmatizzato l’ennesima votazione in salita: dopo l’annuncio in mattinata del senatore Paolo Amato (Pdl) di voler votare Flavia Nardelli (candidata, cara a Idv e Fli e vista di buon occhio anche da Giovanna Melandri) il Pdl ha annunciato che il parlamentare in questione aveva comunicato la sua decisione di dimettersi. E, in una nota congiunta Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, hanno poi fatto sapere che la sua sostituzione avrebbe comportato dei tempi tecnici rendendo quindi impossibile lo svolgimento delle votazioni.

fonte: Bloccate le nomine del Cda Rai alta tensione tra Fini e Schifani – Adnkronos Politica.